Storie di successo: la parola ai dipendenti Leonori, da figure junior a manager

Qual è la cosa più importante quando si inizia a lavorare in un nuovo contesto? Probabilmente sentirsi appagati dal proprio lavoro e sapere di poter contare su persone che riescono a spronarti e a trarre il meglio da te. Sentirsi bene al lavoro ci aiuta a svegliarci più sereni la mattina e ad affrontare meglio la giornata. Leonori questo lo sa, perciò cerca di essere attenta a tutti i suoi dipendenti.

Leonori S.p.A. nasce nel 1962 da una famiglia guidata dalla passione per l'automobile e oggi è un'azienda con quasi 300 persone che lavorano per la sua crescita. Tra di esse, se ne distinguono alcune che in pochi anni hanno fatto una brillante carriera all'interno della società e che oggi ispirano e guidano alcuni dei reparti di Leonori. Oggi vi raccontiamo le loro storie, fatte di sogni e di persone che hanno creduto in loro.

Queste storie di successo rappresentano un esempio positivo per l'intera azienda, per questo ancora oggi Leonori persegue questa strada, credendo nelle proprie risorse, di qualsiasi reparto, per fare in modo che si avverino sempre più sogni professionali.  


La storia di successo di Lorenzo

Che ruolo hai in Leonori? Spiega il tuo lavoro come se lo stessi raccontando ad un alieno.

Sono il responsabile dell’ufficio tesoreria e mi occupo della gestione dei soldi dell’azienda. 

In pratica, analizzo giornalmente entrate ed uscite di tutte le banche aziendali e pianifico attentamente le condizioni per effettuare i pagamenti mensili.

C'è stato un momento in cui ti sei detto: "Ok, ce l'ho fatta"? Raccontaci quel traguardo che ti ha fatto sentire di aver raggiunto il tuo obiettivo.

Si, c’è stato proprio un momento preciso: una mattina di inizio estate, mentre lavoravo da casa, ho ricevuto una videochiamata da parte del direttore amministrativo finanziario e del direttore generale, i quali mi hanno comunicato che avrei preso il posto di un responsabile in uscita.

In quel momento ho capito che stavo facendo i passi giusti e dopo poco più di due anni passati come una trottola da una mansione all’altra, finalmente avevo la conferma che ero apprezzato per la mia voglia di mettermi in gioco, per le mie competenze e l’umiltà con cui mi sono sempre approcciato al lavoro. 

Qual è la cosa più folle che hai fatto in carriera, e che ha funzionato alla grande? Ci sono mai stati momenti in cui ti sei lanciato senza rete?

Forse la cosa più folle che ho fatto è stata proprio accettare il primo incarico di responsabile, perché già sapevo che avrei dovuto gestire tante persone con molti caratteri diversi, inoltre ricoprivo un ruolo di “middle manager” che non rispecchiava il mio interesse lavorativo e le mie competenze di studio.

Insomma, non mi piaceva ciò che sarei andato a fare e non sapevo se avrei mai più cambiato ruolo. Nonostante ciò, ho continuato a coltivare l’interesse per le materie economico/finanziarie ed alla fine sono riuscito ad arrivare al ruolo di responsabilità nel settore a cui ambivo. 

Se dovessi scegliere una sola regola d’oro che ti ha guidato nel tuo percorso, quale sarebbe? E come ti ha aiutato a superare i momenti più complicati?

CONFRONTARSI! Credo che discutere apertamente e razionalmente di una situazione critica sia la cosa più utile da fare nei momenti bui, perché non sempre ciò che facciamo è chiaro a tutti.

Spesso, ho imparato che dietro una determinata azione, anche sbagliata, c’è sempre un pensiero che può essere spiegato attraverso il confronto. 

Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto (magari da qualcuno inaspettato) e che ancora oggi metti in pratica?

Molti mi dipingono come una persona schietta, affidabile e collaborativa e proprio su quest’ultima caratteristica mi è sempre stato detto di puntare. Nel lavoro bisogna sempre trovare la giusta chiave per parlare con gli altri colleghi, dando vita a collaborazioni fruttuose e sempre positive.

Hai avuto una persona speciale, un mentore o qualcuno che è stato di ispirazione lungo la strada? Se potessi dirgli una cosa adesso, cosa gli diresti?

Ci sono state più persone che hanno lasciato una traccia lungo il mio percorso. Ognuna di loro ha  caratterizzato una parte della mia personalità lavorativa, facendomi crescere professionalmente. 

Oggi, direi a queste persone che sto atterrando dove volevo arrivare, ma gli chiederei comunque ulteriori spunti di miglioramento. 

Per concludere, descrivi con tre parole il tuo percorso in Leonori.

Fiducia, benessere, apprendimento.


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