L’asfalto che ricarica le auto elettriche

01 luglio 2022

La svolta che può cambiare le carte in tavola: il progetto Arena del Futuro

Asfalto Che Ricarica Le Auto

L’idea di un asfalto in grado di ricaricare le auto elettriche era nell’aria da diversi anni, ma fino ad oggi si trattava di un progetto su cui tantissimi avevano riserve, tanto da essere una delle tante soluzioni, non la migliore.

A cambiare le carte in tavola, però, sono arrivati i promettenti risultati del progetto pilota Arena del Futuro: la possibilità di creare tratti di asfalto in grado di ricaricare veicoli elettrici in marcia, aprirebbe letteralmente nuove strade per la mobilità sostenibile.

Come funziona l’asfalto che ricarica le auto?

Le varie tecnologie studiate in questi anni per la ricarica delle auto in marcia si basano su un meccanismo simile a quello per la ricarica wireless degli smartphone: grazie ad una serie di bobine, poste sotto l’asfalto, viene generato un campo elettromagnetico che può essere captato da un ricevitore. Questo ricevitore sfrutta l’energia del campo elettromagnetico per caricare la batteria.

immagine illustrativa del funzionamento del sistema dell'asfalto che ricarica le auto

Come mai fino ad oggi era una tecnologia considerata poco conveniente?

Come sottolinea molto efficacemente un report pubblicato da Toyota, fino ad oggi i progetti per la creazione di asfalti in grado di ricaricare le auto in movimento non risultavano sufficientemente convenienti per tre ragioni: l’efficienza energetica della ricarica wireless, la resistenza dell’impianto e l’impatto del campo elettromagnetico.

L’efficienza energetica della ricarica wireless

Il primo problema è l’efficienza energetica di questo metodo di ricarica. Basti pensare che le tecnologie wireless di ricarica degli smartphone disperdono un 50% in più di energia rispetto alla ricarica col cavo.

La considerevole distanza tra l’auto e la bobina, la potenza che va emessa per mantenere uguale il livello di carica di un veicolo elettrico e il fatto che il veicolo è in movimento sono tutti fattori che complicano ulteriormente la situazione.

La resistenza dell’impianto

Dovendo risiedere sotto l’asfalto, tutto l’impianto deve essere strutturato in modo da resistere per molto tempo ad enormi pesi, così da scongiurare continui e costosi interventi di manutenzione.

Le interferenze del campo elettromagnetico

L’ultimo problema, ma non per importanza, è che le bobine devono generare un basso livello di flusso elettromagnetico e contestualmente essere in grado di trasferire grandi quantità di energia.

Solo in tal modo si può evitare che il campo elettromagnetico rappresenti un rischio per la salute delle persone o interferisca con il funzionamento di altre strumentazioni, come per esempio gli smartphone o altri dispositivi elettronici.

Cosa è cambiato con il progetto Arena del Futuro?

foto dell'arena del futuro

Arena del Futuro è un ambizioso progetto finanziato in larga parte dal gruppo Stellantis, con la partecipazione di innumerevoli gruppi di ricerca: nei pressi della A35 Brebemi è stato steso un anello di asfalto di 1.050 metri con una tecnologia di nuova concezione e sono cominciati i test. 

Un comunicato rilasciato sul sito del gruppo Stellantis annuncia che i primi risultati sono estremamente promettenti:

  • La ricarica sembra essere abbastanza potente: riesce a mantenere per tutta la durata del tragitto il livello di carica iniziale su una 500 elettrica che procede ad una velocità autostradale.

  • è stato dichiarato che il livello di efficienza energetica raggiunto è molto alto, “pari all’efficienza di una tipica stazione di ricarica rapida”.

  • Il campo elettromagnetico sembra non avere alcuna ripercussione sulla salute di pedoni e passeggeri.

Inoltre, grazie all’uso della corrente continua, questa tecnologia permette una facile integrazione con fonti rinnovabili e l’utilizzo di cavi più sottili, che rendono la tecnologia meno costosa da implementare.

Quali sono i vantaggi dell’asfalto che ricarica le auto?

La tecnologia di ricarica wireless dei veicoli in movimento potrebbe essere implementata nei tratti autostradali e negli scorrimenti veloci, i percorsi in cui la batteria delle auto elettriche si scarica più rapidamente.

L’implementazione di questa tecnologia risolverebbe diversi problemi:

  • Ridurrebbe la necessità di super batterie, con la conseguente diminuzione dei costi delle auto elettriche.
  • Allungherebbe la vita delle batterie, che beneficerebbero enormemente di una ricarica costante.
  • Porterebbe all’eliminazione delle soste per la ricarica nei lunghi viaggi autostradali.

Infine, nei progetti di Stellantis è già stata considerata l’idea di estendere questa tecnologia anche ai veicoli adibiti al trasporto merci. I veicoli commerciali pesanti, infatti, avranno bisogno di batterie ancora più potenti per sopportare il peso dei grandi carichi e delle lunghissime distanze da coprire.

Tuttavia, bisognerà aspettare la divulgazione di dati ufficiali prima di cantare vittoria, ma il progetto potrebbe portare ad una svolta rivoluzionaria. L’obiettivo della completa elettrificazione potrebbe essere più facile da raggiungere di quanto si immaginasse.

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